Opportunità in vista dopo l’epoca dei bassi tassi di insolvenza
Uno dei tratti distintivi dell’attuale contesto di mercato sono le numerose problematiche macro che potrebbero influenzare i fondamentali del credito in futuro.
Il settore sanitario è un segmento dinamico, in cui le tendenze demografiche globali, gli sviluppi di farmaci innovativi e le attività di fusione e acquisizione possono offrire diverse fonti di alfa. Storicamente, il settore ha consentito di accedere a una crescita secolare a lungo termine e ha sovraperformato gli indici di mercato più ampi, tra cui l’S&P 500 e il Nasdaq, in tutti i cicli di mercato dalla fine degli anni ’90 (Figura 1).
L’innovazione sta modernizzando il settore. L’adozione della tecnologia, infatti, migliora l’esperienza del paziente e contribuisce a ridurre i costi. I pazienti sono diventati più esperti di tecnologia e più consapevoli della propria salute. Allo stesso tempo, i progressi nella capacità di diagnosticare, monitorare e curare le malattie con terapie personalizzate stanno creando un’ampia gamma di opportunità di investimento.
Riteniamo che l’attuale ondata di consumerizzazione e innovazione stia aprendo la strada a un gruppo ristretto di aziende sanitarie con accesso ai dati per generare una crescita durevole e superiore alla media nel prossimo decennio. A nostro avviso, le iniziative per sostituire gli approcci tradizionali e offrire un’assistenza più efficace ed efficiente dovrebbero essere simili all’evoluzione registrata nel settore informatico dal 2010 al 2020.
Analogamente al crollo delle dotcom tecnologiche, che ha preceduto una crescita decennale del settore, il settore sanitario di recente ha registrato una certa volatilità. I ribassi delle società terapeutiche nelle fasi iniziali assomigliano a quelli delle società tecnologiche meno mature nei primi anni 2000. La performance del settore biotech assomiglia a quella del settore tecnologico dopo la fase di mercato rialzista del 1999, quando sono stati necessari quasi due anni affinché il Nasdaq recuperasse il suo valore dopo il crollo del 2000.
La Figura 2 sovrappone gli ultimi tre anni di performance dell’S&P Biotechnology Select Industry Index (2020-2022) rispetto ai risultati del Nasdaq (1999-2002). Come mostrato di seguito, i modelli di rendimento storici corrispondono fortemente, con un coefficiente di correlazione approssimativo di 0,9.
Benché il settore tecnologico alla fine si sia ripreso dal crollo delle dotcom, il recupero non è stato uniforme. Attualmente ci sono pochi grandi conglomerati tecnologici con vantaggi competitivi consolidati. A lungo termine, riteniamo che la ripresa del settore biotech seguirà un andamento simile e ci aspettiamo che a dettare il passo saranno le società con le migliori conoscenze scientifiche, mentre le altre semplicemente scompariranno.
Nel breve termine, anche se continuiamo ad avere una visione rialzista delle prospettive di alcune società dei sottosettori biotecnologico e terapeutico, la nostra visione complessiva è più articolata e prevediamo che la generazione di alfa derivante dalla selezione dei titoli bottom-up sarà fondamentale. Riteniamo che l’eccessiva creazione di società quotate in borsa negli ultimi cinque anni abbia favorito un ambiente in cui società “non ancora pronte” si sono contese il capitale, diluendo eccessivamente il pool di idee in cui investire. Le società biotech a media capitalizzazione sono state una fonte più interessante di idee d’investimento long per il nostro team, in quanto molte di esse dispongono di pipeline e offrono anche un EBITDA positivo. Questi attributi le rendono più appetibili in un contesto di rialzo dei tassi e, cosa più importante, attraenti per i potenziali “pretendenti” di maggiori dimensioni.
I dati dovrebbero svolgere una funzione cruciale nel definire i vincitori a lungo termine nel settore sanitario. L’assistenza sanitaria supportata dalla tecnologia è il futuro del settore e i dati consentono lo sviluppo di metodi per monitorare e ottimizzare l’erogazione delle cure, oltre a permettere ai medici di comprendere meglio i pazienti. Con il tempo, prevediamo che le aziende sanitarie in grado di raccogliere, elaborare e interpretare efficacemente i dati emergeranno come grandi conglomerati del settore con vantaggi competitivi consolidati.
La combinazione di innovazione e dispersione delle performance tra le singole società rende il settore sanitario uno spazio appetibile per i gestori attivi qualificati, che possono individuare posizioni long e short interessanti.
Sul fronte dell’innovazione, i progressi nel sequenziamento del DNA, nell’intelligenza artificiale e nella biologia computazionale del settore biotecnologico si sono tradotti in nuovi trattamenti per malattie croniche come il diabete e l’obesità. Ci sono anche i primi segnali dell’impatto positivo che i trattamenti più efficaci per l’obesità generano sulle malattie cardiovascolari, che sono tra le condizioni più letali e costose da trattare al mondo. Per gli investitori, questi progressi stanno creando nuove opportunità tra alcune società farmaceutiche che dispongono di risorse adeguate, come bilanci ampi e una forza lavoro numerosa, per poter beneficiare di questo enorme mercato dei trattamenti cardiovascolari e la prevenzione delle malattie.
Allo stesso tempo, prevediamo che il settore biotecnologico rimarrà volatile. In questo contesto, riteniamo che i gestori long/short esperti avranno notevoli opportunità di generare alfa.
L’innovazione nel settore si estende oltre le società biofarmaceutiche e biotecnologiche. Ad esempio, il passaggio a un modello di assistenza basato sul valore, in cui i costi sono direttamente associati alla qualità del risultato, sta stimolando gli investimenti tecnologici volti ad aumentare l’efficienza. I fornitori di servizi sanitari guidano questa evoluzione attraverso l’accesso ai dati dei pazienti e lo sviluppo di metodi per monitorare e ottimizzare l’erogazione delle cure. Inoltre, l’opportunità futura per quanto riguarda le attrezzature mediche sembra migliorare, grazie alle minori preoccupazioni per l’inflazione, alla carenza di infermieri, al dollaro forte e alla spesa ospedaliera che riducono il ritardo delle procedure chirurgiche. Riteniamo che tutto ciò dovrebbe garantire una crescita superiore al trend storico per le aziende adeguatamente posizionate.
A nostro avviso, l’esposizione al settore sanitario può diversificare un’asset allocation strategica. Guardando al futuro, riteniamo che il settore possa continuare a sovraperformare nel lungo periodo, in quanto gli investitori pongono maggiore attenzione ai fondamentali stabili delle società e alla significativa generazione di alfa fornita da un’ampia innovazione.
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